“Io sono Franco. Storia di Franco Marcone, un uomo normale”

Nell’ambito del cartellone estivo “Cerignola Pop” promosso dall’Amministrazione Comunale di Cerignola è andato in scena il 13 settembre, alle ore 20,30 presso Palazzo Fornari, “Io sono Franco. Storia di Franco Marcone, un uomo normale”, uno spettacolo diretto e interpretato da Franco Ferrante, con la drammaturgia di Lidia Bucci e i costumi di Francesco Ceo. La produzione esecutiva è a cura della Cooperativa Sociale “Pietra di Scarto di Cerignola”.

Lo spettacolo è stato realizzato anche grazie al contributo volontario alla produzione della Banca di Credito Cooperativo di Canosa Loconia, al supporto tecnico della Città di Modugno, al patrocinio gratuito di “Libera. Associazioni, Nomi e Numeri contro le mafie” Presidio di Foggia.

Il percorso progettuale che sostiene lo spettacolo prende l’avvio dall’incontro fortunato tra Ferrante e la Bucci con Daniela e Paolo, figli di Francesco Marcone. A farli incontrare è stata una storia, quella di Francesco, Franco per familiari e amici, riportata in vita nel suo dipanarsi anche dal libro di Maria Marcone, scrittrice pugliese e sorella di Franco, dal titolo “Storia di Franco”, riedito dalla casa editrice La Meridiana.

Quell’incontro, incoraggiato proprio da Elvira Zaccagnino, direttrice della casa editrice, porterà a un percorso generativo, perché Daniela e Paolo suggeriranno a Pietro Fragasso, Presidente della Cooperativa Sociale “Pietra di Scarto”, che dal 2010 gestisce un bene confiscato alla mafia su cui sorge il Laboratorio di Legalità intitolato proprio a Francesco Marcone, di accompagnare lo spettacolo, in fase di realizzazione, curandone la produzione esecutiva.

Da questo intreccio di incontri e di storie emerge la narrazione portante, quella di un uomo, Franco, che ha nel nome un destino: l’onestà. Franco ha il ‘vizio’ di riparare le cose, di farle funzionare. È un uomo normale e di normale ha la vita, la famiglia, il lavoro. Fino a quell’ultimo giorno di marzo, quando, costretto a lasciare tutto, alla debita distanza, rileggerà sotto una nuova luce la sua città, i suoi amici, la sua infanzia, i suoi ragazzi, sua moglie, sua madre, suo padre, soprattutto.

Guardandoli si renderà conto che non cambierebbe nulla di quello che ha fatto, rifarebbe tutto proprio così. «È questa normalità che ci piace, che ci ha colpito e che abbiamo voluto raccontare. Perché la normalità è alla portata di tutti, perché è replicabile, è condivisibile, si può tramettere, si può insegnare, è accessibile e per contro, rende straordinario l’ordinario» commentano l’attore e regista Franco Ferrante e l’autrice del monologo, Lidia Bucci. L’intento dello spettacolo è quello di ricercare nelle parole e nei ricordi di chi ha conosciuto e amato Franco, i limiti e i dissidi che lo hanno reso imperfetto e perciò autentico, originale come ciascuno di noi può essere ed è.

La storia di un uomo normale diventa più forte della vicenda che lo ha reso noto, in quanto umano, vivo e vivente, tanto nel ricordo dei suoi figli Paolo e Daniela, quanto in chi lo conoscerà e lo scoprirà attraverso il racconto drammaturgico e l’azione scenica al fine di svelare il bene occultato dal male.

Francesco Marcone, nato a Foggia nel 1937, era un alto funzionario del Ministero delle Finanze, dirigeva l’Ufficio del Registro di Foggia. Venne ucciso, nel portone della sua abitazione, il 31 marzo del 1995, dopo aver effettuato una serie di segnalazioni e denunce attinenti al suo ruolo, l’ultima delle quali inviata alla Procura della Repubblica di Foggia nove giorni prima di essere ucciso. Oggi conosciamo solo una parte della verità giudiziaria sull’omicidio. Francesco Marcone è stato riconosciuto “Vittima del Dovere” ma il suo status è stato anche equiparato a quello di Vittima innocente di criminalità organizzata di stampo mafioso.

Le storie delle vittime di mafia non raccontano di eroi o eroine. Sono storie di persone che vivono in maniera ordinaria secondo un’etica e una giustizia che appaiono straordinarie e lo fanno pur avendo la consapevolezza di andare controcorrente. Non per distinguersi ma perché credono fermamente, con onestà e genuinità, alla normalità del bene.

Il prossimo anno saranno trascorsi trent’anni dall’omicidio di Franco Marcone e questo spettacolo segna una traccia che riporta alla memoria di una comunità la vitalità della sua storia. 

Lo spettacolo è inserito all’interno del Progetto “Per motivi di Giustizia”, realizzato dalla Cooperativa Sociale “Pietra di Scarto” con il sostegno della Regione Puglia attraverso la Legge Regionale 32 del 01/08/2014 “Disposizioni attuative per il sostegno e la diffusione del commercio equo e solidale”