Sono trascorsi 27 anni dall’omicidio di Michele Cianci, avvenuto il 2 Dicembre del 1991. E a guardarci attorno sembra che il tempo sia trascorso in vano.
Una società sana, libera e attenta avrebbe dovuto fare di questo giorno la pietra angolare attorno alla quale ritrovarsi; a monito di un tempo che è stato e non sarebbe dovuto più essere.
La realtà racconta altro: le stesse facce, gli stessi cognomi, gli stessi clan che uccisero Michele oggi sono governo, riferimento, sistema economico di riferimento.
A noi la responsabilità di farci carico nuovamente di quella storia, di quella memoria che non può rimanere schiacciata al momento della morte, ma deve farsi vita pulsante, generativa.
Ad Angela e a tutta la famiglia Cianci il nostro grande abbraccio.
