“Salsa Bakhita”: nel ghetto proviamo a coltivare dignità

“Fortunata”: questa è la traduzione di Bakhita, la santa schiava del Darfur a cui la Caritas Diocesana di Cerignola – Ascoli Satriano ha voluto intitolare la struttura costruita un paio di anni fa in Contrada “Tre Titoli”.

E’ situata a pochi chilometri dal centro abitato, in pieno “Ghetto Ghana”,  luogo di dolore per i tanti migranti in cerca di futuro, per cui l’Italia ha significato solo sfruttamento ed esclusione.

“Fortunata” come la passata che da il nome a questo progetto sperimentale che ci vedrà protagonisti al fianco della Caritas Diocesana.

Foto: Luigi Russo

“Salsa Bakhita”, questo il nome dell’iniziativa, vedrà impiegata la cooperativa nella coltivazione di circa 10.000 piantine di pomodoro sui terreni circostanti la struttura.

“Già da inizio anno – afferma il nostro Pietro Fragasso – immaginavamo la possibilità di realizzare qualcosa a “Tre Titoli”, luogo doloroso e controverso della nostra città. Quando ci sono stato la prima volta, nel 1996, avevo 18 anni. Sono passati più di vent’anni e qui tutto è rimasto uguale, con i suoi invisibili, con le sue vite negate.

Ci abbiamo pensato tanto prima di proporre questa idea alla Caritas. Ma alla fine abbiamo seguito l’istinto che ci ha detto di provarci!”

L’attività prevede la creazione di opportunità occupazionali:

“Per la gestione dell’appezzamento abbiamo assunto due persone, marito e moglie , cittadini ghanesi, che provengono da un percorso comune a molti, in cui in gioco c’è la vita stessa. E’ stata la Caritas a segnalarceli e siamo stati ben felici di accoglierli”.

A supporto di Justice e Bernice (questi i loro nomi), ci saranno gli altri lavoratori della Cooperativa:

“Abbiamo attivato sette borse lavoro per persone in pena  alternativa al carcere, grazie al sostegno dell’Ufficio Locale di Esecuzione Penale Esterna di Foggia, con cui collaboriamo dal 2013.

Imparando il lavoro della terra, queste persone imparano la bellezza della dignità che passa per la fatica e la soddisfazione di pensarsi diversi, nuovi”.

“Il Centro Santa Giuseppina Bakhita – dichiara Don Pasquale Cotugno, Direttore Caritas – ha cercato di creare una rete con le realtà che operano per contrastare il fenomeno dello sfruttamento e del caporalato.

E questo accade sia attraverso il Progetto ”Presidio” di Caritas Italiana, sia attraverso l’attivazione di alcuni servizi come l’assistenza socio sanitaria e legale.

“Ma a Tre Titoli – continua – non vogliamo solo portare dei servizi, se pur necessari: vogliamo anche rendere gli abitanti protagonisti di un cambiamento culturale.

Saranno loro a lavorare la terra attraverso un lavoro degno e un contratto che rispetti pienamente i loro diritti. E questo a Tre titoli è rivoluzionario!”

Il risultato di questa sperimentazione saranno circa 10.000 passate di pomodoro ciliegino che potranno essere acquistate da coloro che vorranno sostenere il progetto.

“Sarebbe bello – conclude Don Pasquale – se questo prodotto diventasse un simbolo per il nostro territorio. Simbolo di rinascita e di giustizia, simbolo di diritti rispettati, simbolo di equità”

Gli introiti dell’iniziativa serviranno a sostenere nuove progettualità e a sviluppare opportunità occupazionali per persone in situazione di fragilità.